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Immagine del redattoreIvan .Braia

La solidarietà, un ingrediente fondamentale per uscire dalla crisi

Nel programma del PLR di Locarno per le prossime elezioni comunali salta subito all’occhio un aspetto molto importante della nostra società e che spesso viene sottovalutato: la solidarietà. Questo concetto viene spesso frainteso ed etichettato come un tema esclusivo della “sinistra”, oltre che incompatibile con le società capitalistiche e liberali attuali. Tuttavia, penso che la solidarietà sia un tema molto più ampio e non debba essere ridotto esclusivamente ai colori politici. Inoltre, esso non dovrebbe essere confuso con la carità o con l’altruismo individuale. Questo concetto non è affatto facile da definire, perché è molto astratto e utilizzato spesso in modo fuorviante. Per questo motivo ho cercato la sua definizione sul dizionario per comprenderlo meglio. Secondo il dizionario Treccani la solidarietà è un “Rapporto di fratellanza e reciproco sostegno che collega le singole componenti di una collettività nel sentimento di questa loro appartenenza a una società medesima e nella coscienza dei comuni interessi e delle comuni finalità”. In altre parole, la solidarietà è un legame che si viene a creare tra differenti membri all’interno di una società che condivide gli stessi interessi e questo implica un impegno reciproco. Possiamo ben capire come nei momenti di crisi questo sentimento risulti più marcato, anche perché è la sofferenza delle persone a mettere in moto la macchina della solidarietà.


Sono convinto che come esseri umani custodiamo questo sentimento all’interno di ognuno di noi e l’abbiamo potuto sicuramente osservare nell’ultimo anno, durante la pandemia di coronavirus, nel quale molte persone si sono messe a disposizione per aiutare le fasce più deboli della società. Dobbiamo continuare su questa strada, anche e soprattutto dopo che questa maledetta pandemia sarà finita, perché ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno di aiuto. Nessuno dovrebbe rimanere indietro ed essere abbandonato nel nostro Comune. Penso anche che sono già stati fatti dei passi nella giusta direzione grazie agli aiuti donati dal nostro Municipio la scorsa primavera, durante la prima ondata. Purtroppo, però tutto questo non è ancora sufficiente. Infatti, è passato ormai un anno dai primi casi in Ticino e sembra che il tempo si sia fermato, nulla sembra cambiato, anzi le prospettive non sono certo positive. Per ripartire bisogna rivitalizzare il nostro tessuto economico caratterizzato da negozi, ristoranti e turismo. Per queste attività servono aiuti celeri e pragmatici per evitare il loro fallimento. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche perché la strada è ancora lunga.


Sono per una Locarno più solidale e vicina alle sue cittadine e ai suoi cittadini e sono convinto che ripartiremo, insieme.

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